MARVEL IT presenta:

I DIFENSORI

#60

SIPARIO ROSSO

 

Riassunto

Dopo essere stati rapiti da Zarrko l’Uomo del Domani, i Difensori sono stati divisi e sparsi in varie epoche…

In seguito a diverse disavventure Miss Marvel, Hellcat e la Valchiria sono tornate al presente, insieme all’involontario alleato Deadpool. Sicure che qualcosa o qualcuno stia muovendo i fili da dietro le quinte, si sono ritrovate davanti una macchina del tempo pronta a partire.

Che fine abbiano fatto Nottolone ed il Cavaliere Nero  è ancora un mistero…

 

In una foresta coperta di neve

Il sole dell’alba illumina un’armatura nera, scaldando la neve che si scioglie sull’elmo. Dane Withman respira lentamente. E’ inginocchiato, come in preghiera, con le mani tese ad afferrare qualcosa.

L’ombra di un riflesso di luce si forma, prendendo la forma di una spada… e svanendo nell’aria più rapidamente della neve.

Il Cavaliere Nero si rialza in piedi, rilasciando la tensione in un pugno al più vicino e inerme albero.

-Dannazione !!! L’incantesimo non funziona…la Lama d’Ebano dev’essere troppo lontana perché possa richiamarla.

Si volta ad osservare il suo compagno di squadra, le ali staccate dal costume e riposte a terra. Nottolone è fermo nella posizione del loto, dandogli le spalle non per mancanza di rispetto ma perché non indossa la maschera che normalmente ricopre le orbite vuote in cui un tempo si trovavano i suoi occhi.

-Kyle ? Qualche novità ? Sono piuttosto… Kyle ? Pronto ?

-Sssh – lo zittisce l’eroe.

Dane obbedisce, e aspetta. Dopo cinque minuti inizia a battere ritmicamente un piede per terra.

-Kyle…

-Lasciami ascoltare – è la secca risposta di Nottolone, che alza una mano per sottolinearlo.

Il Cavaliere Nero non obietta, sedendosi su una roccia e rimettendo un po’ in sesto l’armatura. Non ha un graffio, ma dopo averla indossata per una settimana di fila non la sopporta più. L’ultima volta in cui l’ha indossata così a lungo era… no, sono giorni passati.

Dieci minuti.

-Io ho fame. Vuoi che ti porti qualcosa da…

-Ci siamo, Dane. Sento delle voci, giù a valle.

Nottolone si rialza in piedi, scrollandosi di dosso la neve che gli è caduta addosso e rimettendosi la maschera.

-Faremo meglio a sbrigarci se vogliamo tornare a casa.

-Cos’hai sentito ? Zarrko ? Qualcuno degli altri ?

L’unica risposta di Nottolone è un dito portato alla bocca, a segnalare “silenzio”. Infatti non dice nulla mentre riattacca le ali-jetpack al costume, rimettendosi in marcia.

Il Cavaliere Nero lo segue senza parlare. Non ci sono abbastanza alberi da prendere a pugni, in questa foresta…

 

I colori scuri dei due eroi risaltano sulla neve bianca sgombra di orme. Ovunque si trovino, in qualunque tempo, nessuno ha camminato in questa foresta da parecchio tempo.

L’unico rumore è quello dei loro stivali. Il silenzio è così assordante che il Cavaliere Nero riprende a parlare:

-Forse sarebbe meglio se mi dicessi cosa hai sentito… forse potrei prepararmi meglio alla battaglia.

-Sei il Cavaliere Nero, Dane. Combattere è la tua vita, so già che sei pronto.

-Lo sai che in sette giorni questa è la frase più lunga che tu mi abbia detto, vero ?

-Può darsi.

-Accidenti, Kyle, si può sapere che ti è preso ? Da quando sono tornato dalla luna di miele sei più strano del solito… non parli quasi mai, te ne stai sempre in disparte… ed ora che ci penso, non ti ho visto una volta nei tuoi abiti civili. C’è…qualcosa di cui vuoi parlarmi, per caso ?

La marcia si ferma per un attimo. Nottolone si volta solo un attimo, e poi ricomincia a camminare.

-No, ma grazie.

-Giuro, mi stai facendo diventare pazzo. Ce l’hai con me per qualcosa ? Non ti ho nemmeno fatto storie perché eri l’unico del gruppo…no, praticamente l’unico che conosco… a non essere venuto al mio matrimonio !

-Avevo da fare. Scusa.

-Se avessi la mia spada ti avrei già tagliato la testa, lo sai vero ? Anch’io sono preoccupato, cosa credi. Ci siamo persi nel tempo e non vediamo nessuna traccia di civiltà da una settimana, anche se non possiamo essere finiti troppo nel futuro o nel passato perché gli animali che abbiamo visto non sono diversi da quelli del presente, non so come…

-Siamo nel passato.

-Perché ? Mi vuoi spiegare cosa ha sentito il tuo “udito mistico” !?

-Vorrei, Dane, credimi. Ma non è qualcosa che si possa spiegare a parole.

-Sai, questo tuo nuovo senso comincia a preoccuparmi… il suo effetto su di te, più che altro…

-Posso sentire qualsiasi cosa, Dane. Anche quello che non fa rumore. E’ così sorprendente che abbia imparato ad apprezzare il silenzio ?

La domanda spiazza il Cavaliere Nero, che riflette accarezzandosi la barba incolta. Cosa non darebbe per un rasoio.

-Okay, il cambiamento di prospettiva ti ha sconvolto un po’…questo lo capisco. Ma non mi piace affatto quanto ti stai buttando nel lavoro… quello di Nottolone, almeno. Quand’è l’ultima volta che sei stato Kyle Richmond ? La prima cosa da fare una volta tornati a casa è una bella uscita a quattro… Carol ha iniziato a parlare un bel po’ di Yvettte. Va tutto bene tra voi due, vero ?

-Gradirei un po’ di privacy sulla mia vita privata, se non ti dispiace.

-Sì, mi dispiace. Anche lei non c’era al matrimonio… e non l’ho più rivista. Non hai fatto qualche sciocchezza, vero ?

-Ti assicuro, Dane, che tra me e Yvette non è cambiato niente. Stiamo solo portando avanti un…progetto speciale. Siamo arrivati, comunque.

 

I due Difensori camminano nella vallata deserta, ricoperta di neve. L’unico rumore è un po’ di vento.

Nottolone si inginocchia, appoggiando una mano sulla neve fresca come per sentire qualcosa. Il Cavaliere Nero incrocia le braccia e si lamenta:

-Tutto qui !? Siamo in mezzo al niente ! Una settimana intera sprecata, e non è successo assolutamente niente !!! Questo è il peggior viaggio nel tempo della mia vita !

-Preferiresti essere accerchiato da guerrieri armati di spade ?

-Sì ! Almeno avrei qualcosa da fare… l’inattività mi fa impazzire !

-Hm. A ciascuno il suo. Tienimeli lontani per un po’ almeno, ti dispiace ?

-Di che stai…

Dane avverte l’inconfondibile rumore di una lama che taglia l’aria, e si scansa di lato. Quando si volta può vedere il suo aggressore, un barbaro in armatura pesante che impugna una grossa lama piuttosto rozza.

Ne appaiono altri dalla neve. Una carica di guerrieri assetati di sangue, con tanto di spade sguainate e pronti alla battaglia.

Il Cavaliere Nero sorride.

-Adoro il mio lavoro.

Il primo energumeno gli si lancia addosso imprecando qualcosa in una lingua completamente sconosciuta al Cavaliere Nero, che schiva con facilità il colpo maldestro e spiazza l’avversario scaraventandolo a terra con una mossa di judo imparata da Capitan America. Immediatamente, la spada è sua.

Quindici spadaccini contro il Cavaliere Nero. Non hanno una sola possibilità.

Mentre alle sue spalle si conclude rapidamente uno scontro impari, Nottolone allunga una mano come per afferrare qualcosa nell’aria.

-Andiamo…lo so che sei qui. Perché non riesco a sentirti ?

Mentre l’ultimo guerriero cade vittima del Cavaliere Nero, la mano di Nottolone afferra un gioiello invisibile.

Entrambi sono travolti da quello che segue, quando un intero villaggio appare dal nulla senza altro preavviso. Nottolone si trova proprio davanti a un complicato altare, adornato di gemme.

Il Cavaliere Nero è pronto a proseguire lo scontro, anche se vede soltanto civili. E’ sicuro di non aver mai visitato quest’epoca, né di conoscere la lingua con cui i cittadini esprimono la propria paura… eppure è tutto incredibilmente familiare.

-Ehm… qualcuno parla inglese ? Français ? Ghaeilge ? Latina ? Sono un po’ arrugginito in atlantideo…

-Allora ci penserò io a fare le presentazioni – si intromette una voce familiare, in inglese.

I due Difensori lo riconoscono. Un uomo di mezz’età, calvo e sovrappeso. Indossa un’antica armatura verde, ma è indiscutibilmente…

-Zarrko !

-Generale Zarrko, prego – risponde l’uomo del futuro, facendo fuoco con un’arma dal design sconosciuto ai due eroi.

Istintivamente il Cavaliere Nero usa la spada per deflettere il colpo, dimenticandosi che quella che impugna non è certo la Lama d’Ebano.

Entrambi i Difensori sono avvolti da una potente scarica elettrica, e perdono presto i sensi.

 

Kyle Richmond si risveglia indolenzito, su una superficie fredda e dura. I suoi sensi mistici si attivano immediatamente per fornirgli un’immagine uditiva del luogo.

Fredde sbarre di metallo. Bracieri. Mattoni. Marmo che brucia. Il respiro del Cavaliere Nero.

Nottolone ascolta più attentamente. Marmo che brucia… un rumore familiare…

-Ouch…così imparo a agire senza pensare a quale arma ho in mano. Tutto a posto, Nottolone ?

-Solo un po’ scosso. Nella cella davanti alla nostra c’è chi penso di sentire ?

Nottolone si volta nella direzione indicata, stringendo i pugni. Un umanoide dalla pelle di marmo e gli occhi di fiamma blu, con una pesante armatura cremisi.

-Torn. Che ci fai qui ?

-Aspetto – è la risposta dello spadaccino extradimensionale.

-Dove siamo ? – chiede Nottolone.

-Nelle segrete.

-Volevo dire in quale epoca.

-Basta chiedere. Siamo nel passato del vostro pianeta, ma non so di quanti anni. Zarrko la chiama “tarda era hyboriana”.

-Oh, grandioso – si lamenta il Cavaliere Nero – Potevamo incontrare Red Sonja, invece ci tocca ancora questo.

-Chi ? – chiede Nottolone.

-Ricordami di prestarti il libro del mio trisavolo sui più grandi spadaccini della storia.

-Se tratta solo gli spadaccini di questa dimensione, non dev’essere un granché…

Il Cavaliere Nero incrocia le braccia, e replica:

-Sbaglio o anche l’ultima volta che ci siamo visti eri rinchiuso ? Che fine ha fatto la tua spada rossa ? Non dirmi che ti hanno rubato ancora tutte le armi !

-E’ una prigione magica. Odio le prigioni magiche – risponde l’alieno, incrociando a sua volta le braccia e voltandosi.

Nottolone capisce che forse è il caso di separare i due spadaccini dal loro scontro di ego, prima che sia troppo tardi per avere qualche risposta.

-Torn, in passato hai sconfitto tutti i Difensori e Firelord senza fatica. Mi rifiuto di pensare che Zarrko possa tenerti qui contro la tua volontà…

-Siamo arrivati qui un paio di anni fa. Io avevo deciso di aspettare fino al presente… la mia gente invecchia così lentamente che non mi sarei quasi accorto di migliaia di anni di inattività. Ma Zarrko era contrario all’idea. Convinto che potesse aiutarmi a trovare gli altri Sigilli lo aiutai a contattare un alleato in quest’epoca… ma ovviamente Zarrko non si fidava di me, con tutte le ragioni aggiungerei, e grazie al suo maledetto alleato mi ha rubato la spada ed esiliato qui.

-E questo “alleato”…

Una spessa porta di ferro e legno si apre lentamente, seguita da pesanti passi e da un basso ruggito sommesso.

Il Cavaliere Nero trasale quando vede ciò che si avventura tra le segrete. Non tanto per i due orribili demoni, così grandi da sfiorare il soffitto mentre gli artigli delle loro zampe graffiano il pavimento di pietra. Ha visto e sconfitto di peggio.

Ma per l’uomo che stanno scortando. Un essere vecchio e decrepito, che si trascina lentamente nella sua lunga veste cerimoniale scolorita. Lo ha incontrato solo una volta… ma riconoscerebbe ovunque quella pelle cadaverica, quel talismano al collo e quegli occhi maligni.

-Lo conosci ? – intuisce Nottolone, avendo notato il nervosismo del compagno di cella.

Il Cavaliere Nero annuisce, senza togliere gli occhi da Kulan Gath.

-Sai, mi sarei anche accontentato di incontrare Conan…

 

L’antico stregone osserva incuriosito i prigionieri, restando a debita distanza dalle sbarre. Quando parla, la sua voce fa gelare il sangue.

-Kulan Gath. L’ultima volta che l’ho visto ci sono voluti i Vendicatori, gli X-Men ed il Dottor Strange per fermarlo…e quasi non bastava – spiega il Cavaliere Nero.

-Quindi nessun attacco frontale, ricevuto. Come lo battiamo ?

-Usando il cervello. E portandogli via quel maledetto amuleto…

-Con questo incantesimo, potrete capirmi senza che io mi abbassi a parlare la vostra immonda lingua. Chi di voi barbari è il custode della spada nera ?

-Che cosa hai fatto alla Lama d’Ebano !? – chiede il Cavaliere Nero avvicinandosi ed afferrando le sbarre.

Uno dei demoni colpisce duramente il metallo, abbastanza forte da far cadere a terra il Difensore. Il mostro mostra le grandi zanne, come a sottolineare “non rifarlo”.

-Sì…avverto un legame tra te e la spada, anche se qualcosa finora mi ha impedito di notarlo. Investigherò in seguito… andiamo.

Uno dei due demoni apre la porta della prigione, e Nottolone si aspetta che il Cavaliere sfrutti l’occasione per attaccare. Invece, lo spadaccino semplicemente si toglie il guanto sinistro e lascia cadere qualcosa a terra.

Il demone non sembra accorgersene, afferrandolo per l’armatura e trascinandolo fuori senza troppi complimenti. Il Cavaliere Nero non ha opposto la minima resistenza, finora.

-Mi sarei aspettato un tentativo di ribellione… ma forse nel futuro da cui provenite, siete più rispettosi di chi vi è superiore rispetto a questi tempi debosciati.

-Forse – risponde il Difensore.

-Tornerò anche per te – continua Kulan Gath indicando Nottolone – Conosco bene le forze dietro la tua aura mistica, e potresti tornarmi utile.

Lo strano terzetto si sbriga ad uscire dalle segrete, e Kyle Richmond si sbriga a recuperare quello che il compagno di squadra ha lasciato cadere.

-Che cos’è ? Una lama ? – chiede Torn con un filo di speranza.

-Il suo anello nuziale.

-Il…cosa ?

-Un simbolo del suo amore per una donna… un uomo come lui non se ne separerebbe mai.

-Così vedo. Il pivello è sicuro di morire, e ti ha lasciato qualcosa da portare alla sua donna…

-Tu non conosci il Cavaliere Nero, Torn.

Nottolone stringe l’anello nel pugno, e ascolta. La voce è inconfondibile: sta udendo le parole di Kulan Gath.

-Dane…per essere uno scienziato, la tua comprensione del misticismo è sorprendente.

 

Kulan Gath cammina lentamente sulla infinita scalinata, seguito dai due demoni che trasportano il Cavaliere Nero impedendogli di scappare.

-Allora, qual è la storia ? A che ti servo io, se hai questi gorilla ?

-Chiudi la tua bocca, barbaro, solo udire le tue parole mi disgusta. Il tuo ruolo e il tuo sacrificio saranno presto svelati…

La scalinata finisce; uno dei due demoni si inginocchia e si lascia sorpassare dallo stregone, che ordina:

-Tu. Richiama il Generale Zarrko, che la macchina sia pronta al più presto. Il sangue scorrerà a mezzogiorno; che sia il suo, o delle vittime sacrificali.

Il demone corre a fare il proprio dovere, mentre Kulan Gath esce alla luce del sole e cammina in mezzo al villaggio. I suoi abitanti si inginocchiano al suo passaggio, in un misto di fervore e paura.

-Cosa sei, il sindaco qui ? Non mi sei mai sembrato il tipo a cui piacciono le folle…

-Il mio potere è scemato nel corso del tempo, cavaliere. Da quando secoli fa quella malefica strega dai capelli rossi distrusse il mio corpo mortale, sono costretto a possedere i corpi di altri mortali per reincarnarmi. Ogni uomo, donna e bambino su cui i tuoi occhi possano posarsi si trova in questo posto nascosto dalle mie magie per diventare, un giorno, il nuovo Kulan Gath.

-Ma tutti i tuoi nemici sono morti da secoli, giusto ? Perché nascondersi, e perché proprio qui ?

-Perché io sono Kulan Gath, e pochi dei miei nemici si acquietano dopo la morte. La scelta fu semplice… fui attratto dalle energie magiche che attorniavano il cratere.

-Di quale cratere…stai…parlando…

Qualunque cosa il Cavaliere Nero si aspettasse, è stato sorpreso.

Il villaggio è stato costruito attorno a un cratere di quasi venti metri di diametro, al cui centro è rimasta intatta una grande roccia. Conficcata nella pietra fino all’elsa, la sua preziosa Lama d’Ebano.

-Non ci posso credere…come è successo !?

-Secondo Zarrko, la spada venne dispersa nel tempo ed atterrò qui. In essa vi sono potentissimi incantesimi, che nemmeno io sono stato in grado di sopraffare; solo il suo degno custode potrà estrarla.

-E tu cosa vorresti fare con la mia spada !?

Mentre risponde, il volto rugoso di Kulan Gath si concede un sorriso.

-Zarrko padroneggia una strana stregoneria che chiama “scienza temporale”. Con il mio aiuto ha costruito una macchina in grado di spostarsi nel tempo, ma per muoversi ha bisogno di una fonte di energia mistica. Una volta estratta la spada…il tempo sarà mio.

-Un secondo… se sei potente come ricordo, potresti muoverla da solo ! E poi hai già rubato la spada di Torn !

-Oh, sì. La leggenda di questi “sigilli” che lo spadaccino cremisi mi ha raccontato…il potere assoluto…è interessante. Intendo conservare la spada per poterli rintracciare meglio ed usarli a dovere. Quanto a me, brucerei il talismano che mi permette di vivere se dovessi muovere da solo la macchina.

-Gath…ascolta, io ti ho già visto nel futuro. E credimi, non ti piacerà…

-Oh, ma io non sono interessato al “futuro”, cavaliere. Mi interessano il passato…e la pura vendetta.

 

Le segrete

Nottolone lascia andare l’anello, rompendo il collegamento. Ora ha bisogno di pensare, e molto velocemente anche.

-Vuole tornare indietro nel tempo ed impedire che Red Sonja lo uccida… con la sua conoscenza e potere, grazie alle spade e a Zarrko, non ci sarebbe nessuno in grado di contrastarlo. Dobbiamo fermarlo ora

-Proposito interessante, uomo volante. Ma come prevedi di farlo ?

-Mi chiamo Nottolone. Siamo già fuggiti dalle celle di Zarrko, possiamo rifarlo. Sai dove si trova la macchina del tempo ?

-Certo che lo so. Pesa talmente tanto che il ciccione non l’avrà spostata… ma per arrivarci dobbiamo uscire. La mia forza è inutile; questi fragili materiali sono stati potenziati da magie molto forti.

-E il tuo potere, allora ? Ti ho visto tagliare a metà una cella usando un capello come frusta…

-Sono il Custode della Spada… se posso mettere le mani su qualcosa di tagliente, qualsiasi cosa, sono invincibile. Ma dubito che tu possa lanciare fino a qui uno dei tuoi capelli.

-Questo è lo stesso punto debole di Kulan Gath, Torn. Nessuno di voi due considera che un oggetto può avere molte funzioni…

Nottolone stacca una delle ali dal proprio costume, aprendola per rivelare i circuiti interni. Sono inservibili dopo il viaggio nel tempo, quindi forse è per questo che lo stregone non ha pensato di sequestrargliele.

Stacca una delle microscopiche aste flessibili che permettono alle ali di diventare rigide, e la lancia in direzione dell’altra cella.

-Cerca di fare meno rumore dell’altra volta, okay ?

 

Il laboratorio

Il Generale Arthur Zarrko finisce il suo boccale di sidro, ammirando ancora una volta la sua creazione. Al centro di rudimentali strumenti…di cui ignorava l’esistenza prima di finire in questa antica epoca… c’è una piattaforma di marmo circondata da un corrimano d’ebano sospeso a mezz’aria. Ad uno degli angoli fluttua un pannello di controllo pieno di comandi, collegato alla piattaforma da uno spesso filo d’oro.

Non ricorda l’ultima volta in cui si è sentito così fiero. La gioia di tornare alla scienza, di inventare qualcosa invece di adattarlo o rubarlo, è indescrivibile. Se gli altri abitanti del 23° secolo sapessero quanto sia stato fondamentale il suo genio per costruire un’apparecchiatura così avanzata senza nemmeno un generatore atomico… certo, forse si può dire che abbia barato facendo materializzare dalla magia di Kulan Gath tutti i componenti necessari, ma li ha dovuti descrivere a qualcuno che non conosce nemmeno la legge di gravità.

Che Kulan Gath si sia limitato ad estrarre quei pensieri dalla sua mente è secondario.

Una mano afferra una sua spalla e lo fa girare. Un’altra lo colpisce con un pugno in un occhio.

-Questo è per avermi portato a migliaia di anni da un cambio d’abiti.

Il signore del tempo cade rovinosamente, cercando di afferrare lo storditore neurale attaccato alla sua cintura… ma quando lo prende in mano, a un centimetro dai suoi occhi c’è una lunga spada rosso cremisi.

-Se fossimo nella mia dimensione saresti appena morto. Butta l’arma.

-T-t-t-Torn… n-Nottolone… lasciate che mi spieghi…

-L’unica cosa che voglio sentirti spiegare è come far funzionare la macchina…senza la Lama d’Ebano.

-O la mia spada – chiarisce Torn.

-Non è possibile ! L’intero sistema si basa sulla trasmissione di energie mistiche, come la Fornace Cosmica… deve processare qualche forma di magia per funzionare !

Proprio in questo momento qualcosa abbatte il muro del laboratorio con un possente colpo di artigli. Il demone carica a testa bassa, diretto verso il Difensore… ed immediatamente si ritrova tagliato in quattro parti dalla spada rossa.

Le membra del mostro cadono a terra, seminando chiazze di un immondo verde brillante. Torn solleva una delle braccia e chiede:

-Questo è abbastanza magico ?

-Credo…possa funzionare… ma avrò bisogno delle coordinate !

Nottolone prende tra le dita l’anello nuziale del Cavaliere Nero, e lo mostra allo scienziato del futuro.

-Ho l’indirizzo.

 

Il cratere

Attorno al punto d’impatto si sono radunati tutti gli abitanti del villaggio, che osservano in religioso silenzio la cerimonia. Il Cavaliere Nero è ancora guardato a vista dal demone, mentre Kulan Gath attende impaziente.

-E’ il momento, cavaliere. Estrai la spada dalla roccia… e regnerò su tutta la storia.

-Giusto per sapere, Gath… e se io mi rifiutassi ? Uccidendomi perderesti ogni possibilità di viaggiare nel tempo.

-Non ho bisogno della spada, posso sempre distillare la magia dal tuo compagno di viaggio… e dubito la troverebbe un’esperienza piacevole. Ora…estrarrai la spada ?

-D’accordo.

L’ex Vendicatore impugna l’elsa ed appoggia un piede sulla roccia per avere una presa migliore…è conficcata molto in profondità.

-Eheh…

-Trovi qualcosa di divertente in questa situazione, cavaliere ?

-Mi sono reso conto di essere appena diventato il primo Cavaliere Nero…

La spada si muove con estrema facilità, tagliando la roccia come se neanche esistesse. Dopo secoli la Lama d’Ebano risplende alla luce del sole… ed il volto macabro di Kulan Gath si illumina di riflesso.

-Ora consegnamela…e rendimi il re del tempo !

-Non chiedo di meglio !

Il cavaliere lancia la spada, dirigendola verso l’amuleto di Kulan Gath. Ma lo stregone solleva un dito, e la spada si ferma a mezz’aria.

-Patetico. Hai servito il tuo scopo, mortale, preparati a…

Qualcosa di luminoso colpisce lo stregone alle spalle, lanciandolo a quasi tre metri di distanza. Il demone si prepara allo scontro, e l’intero villaggio trattiene il fiato.

Una donna bionda resta sospesa a mezz’aria, due sfere di pura energia attorno ai pugni.

-Lascia stare mio marito !!!

Dietro a lei, i Difensori partono all’attacco.

 

Mentre la Valchiria attacca furiosamente il gigantesco demone, Miss Marvel vola a super-velocità contro lo stregone rilasciando tutta la propria forza in un unico pugno sufficiente ad abbattere un palazzo, ma non a superare uno scudo mistico.

-Barbari ignoranti ! Come OSATE !? Io sono Kulan Gath !!!

Una scarica mistica allontana l’eroina; lo stregone si alza in volo, rilasciando un incantesimo che si diffonde come un’onda. Tutti i cittadini…uomini, donne e bambini… iniziano a trasformarsi in orribili demoni, deformi e nerboruti.

-Uhm, è troppo tardi per chiarire che io non sono uno del gruppo ? - chiede Deadpool.

-Che cos’hai in…per le Valli Insanguinate ! Altri quattro sigilli !?

Torn si precipita verso il mercenario, dimenticando completamente di essere sul punto di essere attaccato da centinaia di potenti demoni. Le sue mani pesantemente guantate si lanciano verso la sfera di energia…

-Ehi, frena un po’ occhi splendenti ! Questo è mio ! Veramente l’ho fregato a Galactus, ma non è questo il punto… occhio a quella enorme arma dal marginale simbolismo fallico !!! Potresti tagliarmi !!!

Impegnato a difendere la sfera, Deadpool non riuscirebbe a sfuggire allo spadaccino cremisi se Hellcat non si mettesse tra i due facendogli scudo col proprio corpo.

-Torn, fermo ! Non abbiamo tempo per questo !

-Patsy, se Kulan Gath avesse il potere di questi Sigilli…

-Ehi, ma com’è che capiamo quello che dici anche se non c’è Firelord in giro ? – chiede Deadpool, spiazzando gli altri due.

Un demone viene lanciato per aria dalla Valchiria, visibilmente stanca dalla pur breve battaglia.

-Non riusciremo a bloccarli tutti ! Se avete un piano agite adesso, o unitevi alla battaglia !!!

Mentre i demoni iniziano a scendere nel cratere, Nottolone prende la sfera tra le proprie mani.

-Ehi ! Dopo Galactus, l’ho rubata prima io ! – protesta Deadpool.

-Non abbiamo scelta, ci serve un pezzo da novanta per sconfiggere Kulan Gath. Torn ?

-Dodici sigilli concedono l’onnipotenza… sette sono praticamente inutili, ma vedrò che posso fare.

-Ma qui dentro ce ne sono solo quattro – protesta Hellcat.

-Ne ho tre sulla spada – chiarisce Torn usando la suddetta arma per tagliare a metà la sfera.

E l’intero cratere viene inondato da un torrente di luce cremisi.

 

Kulan Gath resta impassibile sotto la raffica di scariche energetiche che Miss Marvel gli sta lanciando addosso. Si accontenta di osservare le orde ai suoi comandi scemare verso i suoi nemici.

-Fatti da parte, donna, il destino attende Kulan Gath.

Un’ultimo colpo mistico di potenza inimmaginabile investe la donna, lanciata fino alle montagne innevate lontane diversi chilometri. Lo stregone inizia a scendere a terra, quando vede che lo spadaccino in armatura cremisi sta girando su se stesso brandendo la propria spada.

Un’onda rossa si espande dalla sua posizione, investendo i demoni ed incenerendoli al proprio passaggio. Quando lo vede, gli occhi dello stregone si iniettano di sangue.

-No !!! Cosa avete fatto !?

-Abbiamo vinto. Sette contro uno, mago, ed il settimo sono io. Ti arrendi ? – chiede Torn.

In tutta risposta Kulan Gath evoca un’altra orda di immondi demoni, verso la quale carica lo spadaccino extradimensionale. La battaglia che segue non è per occhi mortali.

-Ha speranze di vincere ? – chiede Hellcat.

-Credo che la spada di Torn sia in grado di sfruttare il potere dei Sigilli anche se non sono ancora stati tutti riuniti... –  ipotizza il Cavaliere Nero.

-E se quando ne aveva due ha potuto battere senza fatica un Araldo di Galactus… - prosegue la Valchiria.

Non c’è bisogno di finire la frase, perché a questo punto un ultimo fendente taglia l’aria per diversi chilometri quadri, accompagnata dal suono di un potente tuono e da un grido di dolore… chiaramente umano.

Un amuleto a forma di collana cade a terra. Subito dopo atterra anche Torn, con il respiro pesante e la spada macchiata di sangue nero.

-Perdente. Vi devo un favore, “Difensori”... penso che non vi ucciderò troppo lentamente.

-Torn, no ! Non toccare l’amuleto !!! – gli raccomanda il Cavaliere Nero.

Lo spadaccino cremisi non obbedisce. Una scarica magica si propaga dall’artefatto, e la voce di Torn cambia immediatamente.

-Stupido spaccone ! Non immaginava che la mia essenza vitale fosse nel gioiello !!! Ora io, Kulan Gath, posseggo ben sette dei Sigilli del Cielo !

C’è un’esplosione tremenda, tanto forte da far cadere a terra tutti i presenti… “Torn” compreso.

-Che cosa è…la spada ! Dov’è finita la spada !?

Una donna dai capelli biondi atterra alle sue spalle. Impugna una spada cremisi che contiene sette parti di infinito potere.

-Magia-supervelocità, zero a uno.

Un unico fendente rosso, e la testa marmorea di Torn rotola a terra lasciando cadere il talismano di Kulan Gath.

 

Un’ora dopo

Al centro del cratere ancora fumante dopo lo scontro, Miss Marvel posa l’ultima pietra che sovrasta il cadavere dello spadaccino alieno.

-Tutto a posto, vero ? – chiede il Cavaliere Nero.

-Sì, certo. Voglio dire, era la nostra unica speranza… non c’era altro modo di batterlo. Da quel poco che ho capito di lui, Torn avrebbe approvato.

-Sicura ? Nessun…senso di colpa, vero ?

-E’ brutto da dire…ma no, nessuno. Sto bene. Solo… solo non sopportavo il pensiero che ti potesse fare del male.

I due sposi si abbracciano e si baciano. In lontananza, Nottolone distoglie l’orecchio per non curiosare troppo.

“E’ un problema con cui dovremo fare i conti prima o poi” si limita a pensare.

Vicino a lui, intanto, la Valchiria si sta esercitando con la Spada Cremisi.

-Per la barba di Odino, è invero un’arma ben forgiata.

-Dovresti tenerla – suggerisce Hellcat – In fondo non è che a Torn serva ancora molto, e poi in qualche modo dovrai pure sostituire Dragonfang, giusto ?

-Uh-oh… - risponde Deadpool indietreggiando.

-Di cosa parli, Hellcat ?

-Ah già…tra un viaggio e l’altro, non c’è stato il tempo di parlarne. Deadpool l’ha rotta.

La Valchiria si volta per guardare il mercenario. Nonostante abbia incontrato i più feroci assassini del pianeta, sotto la maschera Wade Wilson sta sudando parecchio.

-Ah…non è come sembra, stangona, sul serio…

-HAI ROTTO LA MIA SPADA !?

-Cambierebbe qualcosa se dicessi che mi dispiace davvero davvero davvero tanto tanto tanto tantissimo ? No, eh ?

Alle loro spalle, immobilizzato da spesse catene di ferro, Zarrko sbuffa.

-Almeno Thor non faceva tutto questo casino dopo aver…ehi !!!

L’uomo del domani svanisce in un istante, facendo cadere a terra le catene.

-Non è possibile ! – si meraviglia Hellcat.

-Invero non lo è ! Dragonfang è indistruttibile !!! – urla la Valchiria sollevando di peso il mercenario.

-Virtualmente indistruttibile ! – chiarisce Deadpool.

-E’ la stessa cosa !

-Allora perché aggiungono l’aggettivo, scusa ? Io sono un tipo preciso… toro ascendente stallone…

-A-ehm – richiama l’attenzione il Cavaliere Nero.

Alle sue spalle, Miss Marvel sta appoggiando delicatamente la macchina del tempo al suolo.

-Che ne direste di continuare la discussione nel presente ?

 

Central Park, New York City

Migliaia di anni dopo

La macchina del tempo appare nel parco, convenientemente ignorata dai pochi newyorkesi attorno. La Valchiria sta ancora tenendo sollevato Deadpool.

-Quali “linee temporali” ! Esigo di sapere dove hai nascosto i frammenti di Dragonfang !

-Uhm… senti un po’, stangona, ti ha mai detto nessuno che diventi più carina quando hai le tue…

-Non ci posso credere !!! – urla Hellcat, attirando immediatamente l’attenzione di tutti. La Valchiria lascia la presa, e Deadpool cade a terra.

-Che è successo ? – chiede Nottolone.

Hellcat mostra agli altri il giornale che ha preso dalla panchina davanti alla quale si è materializzata la macchina del tempo.

-Ragazzi…siamo stati via per tre mesi.

 

Novecentocinquantaquattromila anni dopo

Sistema Solare

Arthur Zarrko apre gli occhi. Capisce immediatamente di essere in una prigione… gli è successo troppe volte perché non senta che è in prigione.

Le pareti sono lisce e levigate, le sbarre di energia invisibile.

Dall’altra parte ci sono due uomini… uno sui quarant’anni, vestito in modo impeccabile e con un paio di sottili baffi. L’altro dimostra il doppio degli anni, ha dei folti baffi bianchi, e la sua camicia è trasandata e slacciata.

-Chi diavolo siete voi due ?

-Mister Zarrko… il mio nome è Mobius M. Mobius, ma può chiamarmi Mobius. Lavoro per la Commissione per l’Invarianza Temporale…ne avrà sentito parlare.

-Gli amministratori del tempo… che volete da me ?

-Beh, mister Zarrko, mi duole averle detto che lei è stato accusato di aver commesso 531 reati temporali nei prossimi anni. Sarà processato ed eventualmente incarcerato a cura della stessa C.I.T; non si preoccupi, lei ci avrà già pagato le spese processuali.

-Cosa…non potete farmi questo ! Sono il Comandante Supremo delle Forze Armate Galattiche !!! Sono l’Uomo del Domani !!!

-Ah, sì, c’è anche quella questione di copyright. Farà bene a ricordarmelo.

-Ammettilo, Zarrko… questo succede perché tu l’hai chiesto. Ho detto abbastanza ! – prosegue l’uomo più anziano.

-Ma che sta dicendo ? Chi è questo tizio !?

-Questo “tizio”, come lei lo chiama, ha manipolato gli eventi per evitare che i Difensori causassero un’infinità di paradossi temporali. Stia attento a come parla, mister Zarrko, è grazie a “lui” che la sua pena verrà enormemente scontata.

-Esigo di vedere i miei superiori ! Sono stato nominato Generale dagli umani superevoluti del 956° secolo…

-E sono proprio qui davanti a te, vero credente – risponde l’anziano.

C’è il silenzio per qualche istante. Zarrko si siede nella sua cella, avendo capito di non poterne comunque uscire in nessun modo.

-Prego ?

-Nel 956° secolo di questa linea temporale, l’umanità si è evoluta in un’unica coscienza collettiva. Un unico essere dalla mente unica e dai molteplici corpi…di cui questo rappresentante l’ha appena consegnata alla giustizia temporale. In altre parole, Zarrko, le presento… “L’Uomo”.

Il vecchietto sorride sotto i baffi bianchi. Ha sempre avuto un debole per i lieti fine, dopotutto.

-Excelsior !

 

FINE

(per Zarrko)

CONTINUA

(per tutti gli altri

 

Nel prossimo numero: che si sono persi i Difensori in tutto questo tempo ?